lunedì 9 gennaio 2017

STEP 14 - Chimica

Analizzando il colore grigio cenere nella chimica possiamo fare due distinzioni:
la prima sul colore grigio ed i suoi pigmenti, la seconda sulla cenere come residuo solido della combustione.

IL GRIGIO ed i suoi PIGMENTI:

I pigmenti sono sostanze colorate che vengono applicate su una superficie in uno stato di insolubilità, possono essere di due tipi organici ed inorganici.
Prima dell'800 venivano usati pigmenti inorganici di sintesi come ad esempio gli ossidi di ferro, più puri e meno velenosi del bianco di piombo.
Gli ossidi di Fe(2) nello specifico erano neri o grigi scuri ed ancora oggi molto utilizzati nell'ambito alimentare (non sono velenosi), nelle vernici e nelle formulazioni per toner e stampanti.



Nell'ambito della pittura, il grigio veniva realizzato con la fusione del bianco e percentuali diverse di nero a seconda dell'intensità che si voleva ottenere.
Vi riporto QUI un interessantissimo trattato sulla chimica dei pigmenti in cui fa riferimento a come ottenere un determinato pigmento inorganico, nel nostro caso ad esempio la pietra pomice che varia dal bianco al grigio oppure la grafite costituita da carbonio cristallino (ultime pagine).

LA CENERE:

La cenere varia dal nerofumo al grigio chiarissimo e questo dipende dal tipo di combustibile e dalla temperatura di calore.
Essa veniva usata in tempi antichi ed ancora oggi come metodo di fertilizzazione dei terreni per via dell'alta concentrazione di potassio e in percentuali minori di fosforo, inoltre era usata per produrre saponi e detersivi in quanto l'unione di cenere ed acqua calda produceva la liscivia, una soluzione alcalina di idrossido di potassio ed idrossido di sodio.
Questa liscivia veniva usata anche dalle nostre nonne per pulire gli indumenti e le lenzuola.




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